venerdì 22 aprile 2011

Fotografi in guerra

Chris Hondros / Getty Images
Oggi è la giornata della terra, ma non vorrei mettere nessuna foto naturalistica o celebrativa del nostro magnifico pianeta.

Invece vorrei ricordare, come in molti hanno fatto ieri, i fotografi che, nello svolgimento del loro mestiere in aree di guerra, hanno perso la vita. Gli ultimi due, Tim Hetherington e Chris Hondros hanno fatto piuttosto scalpore, due grandi professionisti della prima linea insigniti di importanti premi per il loro lavoro.

Persone del genere sono ben coscienti del pericolo cui quotidianamente si sottopongono, in nome della volontà di documentare, di far sapere al mondo cosa sta succedendo. Tuttavia si nota come spesso vi sia poi un gran divario tra l'ampio risalto dato a certe notizie mentre altre sono, al massimo, passate velocemente e delle quali, dopo qualche giorno, non rimane traccia.

Il fotogiornalista fornisce immagini che ha deciso di scattare secondo una sua filosofia, spesso stravolta dall'uso che gli organi di informazione ne fanno. Troppi sarebbero i casi di esempio.

Al tempo mi impressionò per la sua crudezza, considerato anche il punto di vista stesso, il video pubblicato al tempo su wikileaks e che ha portato il militare che lo ha fornito, Bradley Manning, ad essere imprigionato per alto tradimento e che probabilmente lo porterà alla pena di morte.

Se ancora non lo avete fatto vi consiglio di guardarlo e di riflettere, sulla guerra, sulla libertà di stampa e su tutta l'informazione che ci gira intorno quotidianamente.
Sono immagini forti, riservate ad un pubblico adulto.

Luca

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